AMORE AL CHIARO DI LUNA

Remussino e Tonksy!!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. angiechan
     
    .

    User deleted


    salve!! :)
    sto scrivendo una fic molto romantica su Remus e Tonks, è già iniziata da un pezzo e l'ho già postata in altri forum (forse ary la conosce già... ;) ) e visto ke a riscosso 1 pò di successo... insomma.. è piaciuta abbastanza, volevo postarla anke qui...
    posterò cappy per cappy... e attenderò i vostri commenti!! (mi raccomando ke io ci tengo, nè... :P )
    ditemi sinceramente se vi piace... buona lettura....
    :lol:

    TITOLO= AMORE AL CHIARO DI LUNA
    AUTORE= angiechan (ne autorizzo la pubblicazione)
    RATING = G-adatto a tutti
    GENERE= romantico-drammatico
    PAIRING= RemusxTonks
    NOTE= volevo dire ke in alcuni capitoli, se il rating cambierà (nn lo so ancora xkè devo finire di scrivere la fic) metterò un avviso e lo dirò esplicitamente
    RINGRAZIAMENTI= beh... Remus e Tonks, ovviamente!

    CAPITOLO 1: LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
    L’anno scolastico ad Hogwarts era appena terminato e lo scontro con i mangiamorte all‘Ufficio Misteri un terribile e presente ricordo, quando i membri dell’Ordine della Fenice convocarono una riunione a Grimmauld Place. Ordine del giorno: come muoversi per neutralizzare Voldemort. Al consiglio erano presenti la maggior parte dei consociati e, quei pochi che mancavano erano reduci dal terribile scontro che imponeva loro di riposare; nonostante questo all’ordine c’erano Albus Silente, Piton, McGranitt, la famiglia Weasley al completo, Hermione, Harry, Moody, Kingsley, Remus Lupin e Nonfadora Tonks. La riunione cominciò senza troppi preamboli e, tra un commento ironico di Piton, una sfuriata di Moody e una richiesta della McGranitt, gli unici che se ne stavano in silenzio erano Harry, ancora terribilmente scosso dalla morte dell’amato padrino, Remus e Ninfadora.
    La giovane, in particolare, pensò che a nessuno importava della morte di suo cugino, quel cugino che lei adorava tanto e che aveva dato la vita per l’ordine, ma che ora tutti sembravano aver dimenticato. Al contrario della ragazza Remus sapeva che questo non era affatto vero, che per tutti i membri dell’ordine Sirius era un valido elemento oltre che un ottimo e fedele amico e che il triste ricordo della sua morte era ancora vivo in ognuno di loro, come d’altronde anche in lui, nel Lupo Mannaro dal cuore tenero che, come Harry, vedeva in Sirius tutta la sua vita e tutti i suoi ricordi del passato, la sua famiglia, insomma.
    Il professore si accorse dell’indifferenza da parte di Ninfadora, della rabbia e del dolore che doveva provare e che doveva costringere dentro se stessa; stava quasi per parlarle, cercando di sapere la ragione del suo silenzio quando Moody per primo si rivolse a lei con la delicatezza di un elefante…
    -Ehi, Tonks! Come mai oggi non spicchi una parola? Cattivo umore?-
    Queste erano le parole che Ninfadora non avrebbe mai voluto e dovuto sentire, perché quando questa ragazza lasciava spazio alle sue emozioni e ai suoi pensieri non c’era incantesimo che tenesse per calmarla…
    -Cattivo… umore…? Hai perfino il coraggio di chiedermi questo?!-
    -È naturale… che c’è il gatto ti ha mangiato la lingua?
    Questo era davvero troppo per Ninfadira Tonks: aveva imparato ad essere una ragazza gentile, allegra, servizievole e disponibile oltre che un eccellente Auror… ma l’autocontrollo, davanti al dolore, è difficile da mantenere. Fu così che la giovane Auror si alzò in piedi di scatto facendo cadere la sedia e, con le lacrime agli occhi, si rivolse con tono severo e adirato a tutti i presenti…
    -Tutti voi avete il coraggio di starvene qui, indifferenti dei sentimenti altrui, discutendo dei vostri problemi, facendo valere la vostra autorità l’uno sull’altro, noncuranti di quello che Sirius ha fatto per tutti noi!! Lui si è sacrificato per l’Ordine, per la giustiza, e voi lo ripagate in questo modo?!-
    Era esplosa, Remus lo temeva, lo sapeva, aveva sempre saputo che quella ragazza un po’ svampita, allegra e con la testa fra le nuvole aveva un cuore d’oro e dei sentimenti profondi, ma soprattutto sapeva che era molto attaccata al cugino, troppo attaccata per sopportare un simile dolore…
    -Per la barba di Merlino Tonks, che ti prende?! Ti sembra questo il modo di rivolgerti a noi?! Sirius era anche amico nostro, cosa credi?- le disse Moody usando lo sesso tono della ragazza…
    -Non devi nemmeno pronunciare il suo nome, non devi… perché lui è… è…
    Tutti i presenti rimasero colpiti da quello che accadde poco dopo: l’allegro Auror dalle ciocche rosa stava piangendo, piangendo amaramente, piangendo lacrime di dolore che forse pochi in quella sala potevano comprendere, e Harry e Remus erano tra questi. Ma mentre il professore di Difesa contro le Arti Oscure era rimasto ancora allibito dal comportamento della sua giovane amica, il giovane maghetto si avvicinò a lei…
    -Tonks… io…-
    Ma fu interrotto dalla madre di Ron che si mise di fianco alla ragazza e che cercava di consolarla…
    -Su, cara, non fare così…-
    Le sue parole avevano un tono dolce e materno, che in quel momento però la giovane Auror sembrò non comprendere: la scostò infatti con indifferenza e terminò con un urlo di dolore la frase che prima non era riuscita a terminare…
    -LUI E’ MORTO! SE NE E’ ANDATO PER SEMPRE, E QUALUNQUE COSA FACCIAMO NON TORNERA’ MAI PIU’ DA NOI, MAI PIU’!!-
    Quelle parole furono pronunciate con un tale dolore che nessuno dei presenti ebbe il coraggio e la forza di controbattere; Ninfadora si sentiva stringere il cuore sempre di più in una morsa accecante e tentò di fuggire da tutti quei volti che la fissavano increduli, tentò di fuggire dal presente correndo via, lasciandosi tutto alle spalle e rifugiandosi nella sua stanza, quella stanza che con tanto amore e affetto il cugino voleva che lei avesse per stare un po’ di più con lui.
    La signora Weasley, sentendo sbattere la porta, si lasciò scappare una lacrima..
    -Come può una ragazza così giovane provare un tale dolore?-
    -E’ solo sconvolta, tutti qui… le passerà- disse ancora una volta Moody…
    -Tu devi solo sperare che non abbia io una crisi isterica Alastor, perché se così fosse non credo che mi limiterei a piangere!!- disse la signora Weasley in tono minaccioso e freddo…
    -Calmati cara…- disse Minerva…
    -Calmarmi? Come posso…-
    -Ci conviene calmarci tutti, miei cari amici…-
    -Silente, come potete…-
    -Capisco il tuo dolore, come madre, ma comprendo anche l’indifferenza di Alastor, come amico- disse con serietà il preside -a volte il silenzio è la miglior arma contro il dolore e il tempo è l’unica cura per certe ferite. La nostra cara Ninfadora è scioccata come tutti noi, ma è una ragazza forte e saprà superare questo dolore…-
    Terminate le parole del preside, Lupin si alzò e si diresse con tutta calma verso la stanza di Tonks; Molly Weasley fu sul punto di seguirlo, ma ancora una volta Silente la fermò…
    -Lui è l’unico che possa capire e condividere il suo dolore…-
    La signora Weasley annuì e lo lasciò andare.
    Intanto Remus era arrivato alla porta della stanza di Ninfadora; perfino da lì fuori si poteva udire il suo pianto interrotto da brevi singhiozzi, un pianto amaro, che il licantropo aveva già sentito molte volte ormai, dato che lo aveva provato in prima persona. Ma questa volta era lei ad avere bisogno d’aiuto, così si fece coraggio, bussò e , senza attendere la risposta, entrò nella stanza…
    -Scusami, posso…?-
    La giovane Auror si stupì nel vederlo entrare e, ritenendosi una sciocca bambinetta a piangere in quel modo, nascose le lacrime e si asciugò gli occhi, per poi posare lo sguardo sull’uomo che era appena entrato…
    -R-Remus… sei tu…-
    -Volevo sapere come ti sentivi, ma se sono di troppo me ne vado…-
    Come era gentile, Remus John Lupin era sempre stato un uomo dai modo cordiali, educato, timido e molto sensibile nei confronti degli altri, questa era una qualità che Ninfadora apprezzava molto, anche se a volte la sua riservatezza lo rendeva terribilmente noioso, ma la giovane Auror sapeva che con il suo amico Lunastorta poteva parlare tranquillamente…
    -No.. Resta, ti prego…-
    Remus accennò ad un sorriso e si sedette accanto a lei…
    -Io… non volevo. Non avrei mai voluto dire quelle cose terribili, è sole che… che…-
    Dopo queste parole le scivolò di nuovo qualche lacrima dalla guancia…
    -…mi manca Remus!! Ogni giorno di più!! Mi manca la sua risata, le sue battute, il suo sorriso… mi manca mio cugino!!-
    -Tonks, io…-
    -Ti prego Remus, ti prego, riportalo indietro, ti prego!! Io rivoglio mio cugino!! Lo rivoglio!! Perché me lo hanno portato via?!-
    E qui le lacrime ricominciarono a scendere copiose e abbondanti dal volto della giovane Auror, che guardava Remus con aria implorante, nonostante lei stessa era la prima a capire che la sua richiesta era oltremodo assurda e, purtroppo, impossibile da realizzare. Il professor Lupin la guardava con un’aria estremamente dolce e piena di comprensione: anche a lui Sirius mancava più di ogni altra cosa… il suo migliore amico, l’amico perso e poi ritrovato, anche se per un breve periodo e grazie al quale si sentiva più accettato e più “felice”. Con tono dolce il mago si rivolse alla ragazza che gli stava di fronte e che non accennava a voler smettere il suo pianto.
    -Tonks… sai che questo non è possibile…-
    E detto questo si apprestò ad asciugarle le lacrime con un fazzoletto estremamente pulito e stirato che teneva in tasca con una cura amorevole…
    -Anche per me Sirius era importante… il più grande amico che abbia mai avuto, insieme a James, del resto, eppure adesso sono rimasto solo, di nuovo…-
    Tonks cominciò a capire che non era l’unica a provare quel dolore lancinante e percepì negli occhi di Remus un velo di tristezza e malinconia che, seppur presente anche prima, ora sembrava più spesso, più duro da attraversare. Non poteva vedere uno dei suoi più cari amici ridotto così…
    -Renus io…- disse la maghetta con tono serio e deciso, ma, allo stesso tempo, incredibilmente dolce. Capì che stava solo procurando ulteriore dolore e sofferenza a Remus che era sicuramente distrutto per la scomparsa dell’amico… -mi dispiace…- continuò
    Quelle parole fecero sussultare il licantropo che probabilmente poche volte aveva sentito parole così gentili e un tono così dolce nei suoi confronti…
    -Non devi preoccuparti per me…- replicò- vedi, quando perdi persone importanti per te, alle quali vuoi bene, ad un certo punto devi rassegnarti alla loro scomparsa, se fai così continui solo a farti del male, inutilmente. Devi rassegnarti, Tonks… purtroppo Sirius non tornerà mai più indietro…-
    A quelle parole, al fatto di doversi rassegnare alla morte del cugino (come era giusto che fosse), il cuore di Ninfadora avvertì un dolore improvviso… le faceva male, tanto male. Remus se ne accorse e, per evitare che quegli occhi riprendessero a spargere fiumi di dolore, cercò di consolarla…
    -Mi dispiace, non posso riportarti indietro Sirius, sebbene lo voglia con tutte le mie forze, credimi. Ma posso dirti questo: finchè il ricordo di coloro che amiamo rimarrà vivo in noi, queste persone non moriranno mai davvero…-
    Ninfadora accolse con tristezza e dolore le parole dell’amico, ma capì che era la cosa giusta da fare: ricordare suo cugino con un sorriso, ricordarlo con amore, ricordarlo per sempre…
    La ragazza quindi annuì impercettibilmente e Remus si alzò, avviandosi verso l’uscio, per lasciarla da sola con i suoi pensieri, ma una voce lo fermò…
    -Remus…-
    -Si? Dimmi Tonks…-
    -Posso piangere… un’ultima volta?-
    Il giovane Lupo Mannaro rimase scioccato, ma capì subito la richiesta da parte della ragazza che aveva di fronte. Per una volta, non voleva mostrarsi forte, non voleva tenere tutto dentro, voleva lasciarsi andare, voleva pensare a Sirius con tristezza, sfogarsi, far partecipe qualcuno del dolore che provava, un ultima volta…
    Remus le sorrise, un lieve sorriso d’assenso, che lei sperava di ricevere in quanto non si sarebbe trattenuta ancora per molto. Pochi secondi dopo, infatti, le guance le si arrossarono, la bocca assunse un espressione di dolore, gli occhi le luccicavano e si riempivano pian piano di lacrime che lei, puntualmente, lasciava andare, affinchè bagnassero completamente il suo viso, affinchè rigassero con gocce trasparenti le sue guance rosate. Il pianto, da debole e silenzioso, scoppiò in un pianto di dolore, rabbia e tristezza, tre emozioni difficili da trattenere e controllare, tanto che la ragazza chinò il capo, piangendo sempre di più…
    Remus la guardò: era sola, disperata, senza nessuno che sembrava capirla… nessuno tranne lui.
    Così, si avvicinò lentamente alla giovane Auror e, a pochi centimetri da lei la guardò, triste per tutto il dolore che ingiustamente doveva provare quella ragazza dall’apparenza forte ma in realtà così fragile. Non seppe nemmeno lui il perché, ma qualcosa dentro di lui si accese, un desiderio di aiutarla, consolarla, starle vicino, far scomparire quella tristezza dai suoi giovani occhi… per sempre. Questo desiderio divampava sempre di più nel mago che ormai faticava a stare dietro al turbine di emozioni che lo travolgeva alla vista di quella creatura innocente che si trovava di fronte a lui; doveva fare qualcosa, aiutarla, farle sentire che era lì per lei, così, lentamente, la cinse con le sue braccia, per poi stringerla a sé, in un muto gesto d’infinito affetto.
    In quel frangente, in quel breve periodo di tempo che segnò il loro abbraccio, Remus si trovò a provare emozioni e sensazioni che credeva ormai spente da tempo in lui: dolcezza, compassione, affetto, forse perfino amore…
    Dal canto sua la giovane Auror non era da meno: stava così bene in quell’abbraccio, si sentiva così sicura, protetta, amata… avrebbe voluto rimanere tra le sue braccia in eterno, cullata da quella stretta così timida e dolce nonostante fosse da parte di un uomo, sentendo il suo profumo, continuando a piangere, ininterrottamente, lasciando scivolare via tutte le sue lacrime e il suo dolore con esse. Nella condizione in cui si trovava non riuscì a pronunciare che poche parole che il professore udì, talmente semplici eppure talmente sincere e dette con un tono talmente dolce che avrebbero toccato l’animo di chiunque…
    -Grazie, Remus… -
    Lupin si stupì ancora una volta di quanto quella ragazza lo facesse sussultare ad ogni minima parola e di come lui non ne capisse il motivo; tuttavia, anche lui non fu in grado di dire altro se non poche significative parole…
    -Di niente, Ninfadora…-
    Il suo nome, l’aveva pronunciato, eppure la giovane strega sembrò non accorgersi della gravità delle sue parole o, meglio, non le dispiacque affatto, perché il suo nome, pronunciato da lui, con il tono calmo e dolce della sua profonda voce, le sembrava bellissimo.
    Pochi secondi dopo, che alla ragazza parvero interminabili, l’uomo si staccò da lei e la guardò serio nei suoi bellissimi occhioni che in quel momento erano un blu oltremare, le sorrise e le disse con dolcezza…
    -Ora stai tranquilla e riposa, ne hai bisogno…-
    La giovane Auror annuì e lo lasciò andare verso la porta, salutandolo con un semplice ma dolcissimo sorriso. Una volta che Remus fu uscito dalla porta, Ninfadora fece come le era stato consigliato dal suo amico e, consapevole di non essere sola, si mise a dormire, chiudendo piano piano le palpebre e lasciandosi lentamente cullare dai bei momenti vissuti insieme ad un cugino che non c’era più, ma che ora era consapevole che sarebbe vissuto per sempre dentro di lei, nella sua mente, nel suo cuore.
    Intanto Remus era arrivato al piano inferiore e aveva subito trovato una Molly Weasley impaziente e agitata…
    -Allora, come sta?-
    Poco dopo Lupin si accorse di aver gli occhi di tutti puntati addosso, cosa che lui odiava…
    -Ehm…- si schiarì la voce -sta meglio ora, aveva solo bisogno di schiarirsi le idee e di capire bene cosa fare a causa della morte di Sirius… l’ha colpita più di quanto immaginate-
    -Mi dispiace…- commentò Harry
    -Non devi sentirti in colpa, Harry, tu vivi questo dolore in maniera fortissima e nessuno può incolparti di nulla.- concluse il professore
    -Forse… sono stato un po’ troppo brusco con lei…-
    -Ottima intuizione Alastor… la prossima volta forse dovresti pensare, e poi agire…- coomentò gelidamente la McGranitt
    -Scusate se interrompo, ma la riunione è finita e, con tutto il rispetto, le faccende emotive di una ragazzina provata non mi interessano e non mi riguardano nemmeno, quindi toglierei il disturbo…-
    -Delicato come sempre Severus- lo rimproverò Remus
    -Andiamo, Lupin, non mi vorrai davvero fare credere che ti importi davvero di quella mocciosa troppo cresciuta…-
    Gli occhi del professore di Difesa contro le Arti Oscure cominciarono a sprizzare di rabbia…
    -Attento a come parli, Mocciosus…-
    Questa volta fu Piton ad amareggiarsi e a fissare minacciosamente l’uomo che gli stava davanti…
    -Ripeti, prego…-
    Ma i due furono interrotti dai presenti che li intimarono che quello non era né il luogo e né il momento adatto per i loro battibecchi e, su consiglio di Silente che commentava sbadigliando che si era fatto terribilmente tardi, i professori, ecluso Lupin, lasciarono la casa per tornare alla propria dimora, mentre i restanti si fermarono a dormire a Grimmauld Place, su richiesta di Lupin che li convinse con un “dato che ormai è tardi potreste fermarvi addirittura qui” e un “a Ninfadora farebbe piacere un po’ di compagnia”. I restanti ospiti non poterono rifiutare e si coricarono nelle camere vuote, mentre i coniugi Weasley presero una camera a parte e le ragazze, Inno e Hermione, silenziosamente si coricarono nella stanza di Ninfadora, consapevoli che alla ragazza non sarebbe scocciato. E così tutti, in un modo o nell’altro, si addormentarono, addentrandosi nel mondo dei sogni… e dei ricordi…



    :woot: commentate!!! hola!!
     
    .
  2. Aries12
     
    .

    User deleted


    Bellissima, davvero commovente il modo in cui descrivi il dolore di Tonks per Sirius. Hai un modo di scrivere eccellente, che rende piacevole e scorrevole la lettura. Remus è di una tenerezza unica quando consola Ninf e prova quelle emozioni così intense, e mi piace come hai reso tutti i personaggi, compreso Piton. Brava, Brava image
     
    .
  3. angiechan
     
    .

    User deleted


    accidenti... grazie 1000 x i complimenti... :lol:
    nn sapevo di scrivere così bene... :P
    cmq sn sempre contenta quando qaulcuno apprezza i miei lavori... grazie 1000!! spero ke sempre più persone leggano le mie fic...
    intanto passiamo al 2° cappy... molto più "soft" e allegro rispetto al 1°... ma nn temete!! i momenti dolci, pucciosi, romanticosi, smielati e tristi nn tarderanno ad arrivare!! :shifty:
    grazie 1000 ancora!!! :woot:

    buona lettura e commentate!!! :B):


    CAPITOLO 2: DOLCI RICORDI
    I primi raggi di sole cominciavano a attraversare il leggero tessuto delle tende di casa Black, svegliando Ninfadora che, dopo un lungo e profondo sonno, aveva finalmente riaperto gli occhi trovandosi accoccolata tra le sue coperte, probabilmente era stato Remus a rimboccargliele la sera prima, da perfetto gentiluomo qual’era. Muovendosi nel suo letto si accorse di non essere sola nella piccola stanzetta e, anche se a fatica, riconobbe nei corpi che dormivano ancora placidamente, i volti delle sue giovani amiche, con le quali aveva particolarmente legato nonostante la differenza d’età. Decise che fosse meglio non svegliarle, in modo di restarsene ancora un po’ tranquilla da sola (cosa molto strana considerando che il soggetto di cui si parla è Ninfadora Tonks), ma le sue speranze di continuare a riflettere in silenzio furono vane quando un cuscino si diresse a tutta velocità verso di lei che, data l’ora del mattino e la scarsa dose di caffeina, non aveva ancora connesso e non riuscì ad evitare quell’oggetto volante non identificato che la prese in pieno viso.
    -Pensavi davvero di fare finta di niente e di rimetterti a dormire come se niente fosse?-
    Disse una voce allegra e spensierata, da qui Tonks capì che doveva trattarsi di Ginny Weasley…
    -Lasciala perdere Ginny, forse a di meglio da fare che chiacchierare con le sue migliori amiche…-
    Hermione Granger fu la seconda a parlare, ma Tonks le ignorò, scherzosamente, per provocarle e, preso il cuscino, se lo mise sopra la testa fingendo di tornare a dormire…
    -Hai proprio ragione… ormai quelle come noi non le interessano più…- cominciò la rossa
    -Già, sembra preferire di gran lunga la compagnia di un certo lupo mannaro…- concluse ironicamente l’altra, facendo apparir sul viso di Ninfadora un espressione tra lo stupore e l’imbarazzo che le due amiche, fortunatamente, non videro ma, in compenso, ricevette, in tutta risposta, una cuscinata da parte di quest’ultima, che era talmente imbarazzata che, senza volerlo, tinse di un lieve rossore non solo le sue guance, ma perfino i suoi capelli…
    -Bene bene, Ninfadora Tonks, arrossiamo pure, adesso?-
    -Non chiamarmi Ninfadora, Ginny, e non provate mai più a fare battute simili!!- mentre parlava il rossore aumentava notevolmente…
    -Ma la nostra non era una battuta… noi dicevamo sul serio, sappiamo che pensi a Remus giorno e notte, Ninfadora…- disse Hermione con la consapevolezza che tra poco sarebbe arrivata un’altra cuscinata da parte dell’amica Auror che con una risata e con un “adesso vedi…” si fiondò sulle due ragazzine che si difesero ingaggiando una vera e propria battaglia di cuscini, che terminò poco dopo, a causa della stanchezza da parte di tutti i giocatori dato che erano le 6:30 del mattino…
    -Puff… ok… tregua-
    Disse Ninfadora, trovando uno sguardo d’assenso nei volti delle sue amiche. Nessuna di loro, però, aveva intenzione di tornare a dormire, ma, per evitare un’ulteriore battaglia, nessuna fece battute fuori luogo e l’argomento di conversazione si fece un po’ più serio. Fu Hermione ad aprire l’argomento, con molta cautela…
    -Come ti senti oggi?-
    -Perché?-
    -Dai Tonks… ieri sera eri sconvolta, è ovvio che la morte di… Sirius ti ha ferito più del previsto… insomma… anche se lo conoscevi da poco… -
    Ci fu un momento di silenzio, nel quale Ginny diede un’occhiataccia all’amica, facendole capire che forse era stata un po’ troppo diretta, mentre la diretta interessata si guardava la punta dei piedi, accovacciata per terra, tra cuscini vari…
    -Tonks… tutto bene?- fece la rossa…
    -Scusa, io… non volevo fari star male…-si scusò Hermione…
    -Sta tranquilla…- disse Tonks -hai fatto benissimo a chiedermelo, anche perché avrei comunque voluto parlarvene io stessa. E poi mi fa piacere che qualcuno si preoccupi per me…-
    Le due amiche sorrisero, ora più sollevate, in attesa che la terza componente del gruppo cominciasse a parlare…
    -Ieri sera non so cosa mi sia preso, devo aver trattenuto le lacrime per troppo tempo e così ho fnito per straripare di botto!!- disse in modo scherzoso, ma lo sguardo di Ginny e Hermione era serio e tutt’altro che allegro…
    -Non devi fingere con noi…- disse Hermione…
    -Lo so… ma faccio ancora fatica ad ammettere che la morte di Sirius è… acqua passata, perché so bene che non è così…-
    Una tenue lacrima le scese dal viso…
    -Tonks… -
    -Sto bene, sto bene… tranquille.-
    -Sul serio?-
    -Assolutamente! E il merito è tutto di Remus…-
    -A-ah… allora ci avevamo azzeccato!!-
    Tonks divenne color porpora, sia in viso che nell’acconciatura, era ancora immersa nel ricordo di Sirius e la frase di Ginny l’aveva colta di sorpresa…
    -M-ma cos…. Ginny no!! Che hai capito?!-
    Ed ecco che l’auror divenne di nuovo paonazza e agitata oltre l’inverosimile…
    -Noi abbiamo solo parlato!! Remus è un grande amico e voleva sapere come stavo, tutto qui!!-
    -Dai, scherzavamo…- aggiunse Hermione - comunque sembra che voi due siate degli ottimi amici, in ottimi rapporti…-
    -Sì, è vero, anche se all’inizio Remus mi stava letteralmente antipatico! Non sopportavo quella sua aria da professorino e soprattutto la sua passione per i libri… una noia cosmica!!-
    -Davvero? E poi?-
    -Poi ho capito che quel velo di riservatezza e indifferenza serviva solo a nascondere una persona fin troppo sensibile, premurosa e gentile, e mi è subito piaciuto questo… “nuovo Remus”-
    Le ragazze, al sentire la parola “piaciuto” si scambiarono un occhiata d’intesa, ma Tonks si corresse subito, senza dar loro il tempo per commenti pungenti…
    -Non piaciuto in quel senso!! Nel senso che stavo più volentieri con lui e non lo ritenevo più così insopportabile…-
    -Ricevuto!- esclamò Inno - ma… come vi siete conosciuti?-
    -Eh?-
    Ninfadora non sapeva come, ma la conversazione si era spostata sul rapporto tra lei e il professor Lupin, e la cosa la metteva parecchio a disagio. Sapeva però che si trattava di una semplice chiacchierata tra amiche che non gli avrebbe fatto altro che bene e che, in fondo, a parlare del rapporto tra lei e un suo “amico” non c’era niente di male…
    -Uff… ma come siete seccanti voi due!- esclamò l’Auror esasperata -ora vi racconto tutto, almeno così vi metterò a tacere una volta per tutte!-
    -Evviva!!- urlarono in coro Inno e Hermione, sapendo che la storia di Tonks sarebbe stata più interessante di quanto la diretta interessata credeva.
    -Allora, io e Remus ci siamo conosciuti per la prima volta circa un anno fa, quando sono entrata a far parte dell’ordine della fenice, anche se mio cugino mi aveva già parlato di lui…-

    Quella fredda sera di Novembre non prometteva niente di buono: le nuvole nere che piano piano si estendevano oscurando tutto il cielo erano sempre di più e sempre più minacciose.
    “Tempo da lupi…” pensò una ragazza troppo agitata e in fibrillazione per il suo nuovo impiego per pensare ad altro. La giovane, sui 23 anni, circa, portava una chioma violacea di mezza lunghezza, che lasciava vedere il bellissimo volto roseo a forma di cuore e i suoi bellissimi occhioni dalla forma a mandorla che quel giorno erano blu oceano. Portava una gonna nera, come gli stivali che indossava, una maglietta di raso grigia e un cappotto molto lungo per ripararsi dal freddo e che lei, personalmente, adorava. Si chiamava Ninfadora Tonks, cugina di Sirius Black, Metamorfomagus e Auror e si stava dirigendo al quartier generale dell’Ordine della Fenice, i cui membri avevano accettato entusiasti la proposta della ragazza di unirsi a loro. Era ormai davanti al portone e cominciò a mugugnare tra sé quale sarebbe stata la sua grande entrata, cosa avrebbe dovuto dire e che impressione avrebbe fatto ai membri dell’ordine…
    “Dunque, vediamo… salve! Sono Ninfadora Tonks… o meglio, solo Tonks… o forse… Ninfadora Tonks, Auror, a rapporto signori! A rapporto… bleah, che schifo… forse sarebbe meglio limitarsi a presentarsi e cercare di fare la tua entrata senza cadere e rompere qualcosa, eh, Tonks? Seh… magari, ma perché sono così impacciata? Allora, ricominciamo, salve a tutti gente! Gente?! Noooooooooo, non va bene, allora vediamo…”
    Ma mentre l’Auror era intenta a trovare un modo “decoroso” di fare la sua entrata in scena e non di fare la solita figura da ragazzina sbadata, la porta si aprì, sotto grande stupore della ragazza che si ritrovò davanti una vecchia conoscenza della famiglia Weasley…
    -Molly!- esclamò tra un misto di stupore e felicità la ragazza…
    -Benvenuta, cara, ti stavamo aspettando. Entra dai…-
    Tonks non si fece pregare ed entrò incuriosita in quella strana casetta che aveva tutto tranne che del quartier generale. Il corridoio era lungo e stretto, ma soprattutto buio, un buio dovuto alla mancanza di pulizia, si disse, anziché dall’assenza di luce. Ancora meravigliata, guardandosi intorno, non si accorse che davanti a lei c’era un portaombrelli a forma di zampa di troll e ci inciampò vistosamente.
    -Uops!-
    -Fa attenzione, cara!-
    Fortunatamente, Tonks, riprese l’equilibrio ed evitò l’ennesima caduta, stranamente…
    -Stia tranquilla signora Weasley, è tutto sotto controllo!- disse orgogliosa la ragazza continuando a camminare - ormai sono talmente abituata a questi inconvenienti che ci ho fatto l’abitudin….eeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!-
    -Oh, cielo!- esclamò la signora Weasley
    Ancora una volta la sbadataggine della giovane auror aveva preso il sopravvento e la ragazza, non vedendo la seconda zampa di troll portaombrelli che faceva pandane con l’altra, inciampò per l’ennesima volta ma, si sa, la fortuna non guarda in faccia nessuno e se prima la ragazza era riuscita a restare in equilibrio, questa volta stava per cadere rovinosamente a terra, se non che, ad un certo punto, un uomo, ignaro del pericolo, passo davanti a lei…
    -Ma cosa….- disse l’uomo ancora confuso
    -Waaaaaaaaaaahhhhhh!!!-
    Questa fu l’ultima cosa che Ninfadora Tonks riuscì a dire, o meglio ad urlare, prima di trovarsi distesa a terra, frastornata, con gli occhi chiusi e strizzati per lo spavento. Stranamente però non avvertiva alcun dolore, non sentiva il pavimento freddo e duro premere contro il suo corpo; al contrario, si ritrovò a poggiare la testa su quello che avrebbe dovuto essere un completo di giacca e camicia molto elegante e dal delizioso profumo, un profumo che le ricordava la foresta, nelle bellissime e buie notti di luna piena. Lentamente aprì gli occhi, per capire almeno dove era finita…
    -Ahio…-
    -A chi lo dici…- fu la risposta che venne dalla persona che, all’insaputa della ragazza, si trovava letteralmente sdraiata sotto di lei. Si alzò leggermente per scoprire a chi appartenesse quella voce tanto calma e seria quanto dolce e si ritrovò faccia a faccia con due occhi color del cielo, azzurri e limpidi, come quelli di un ragazzino eppure nascosti da un velo di tristezza e malinconia che ormai sembrava albergarvi da anni. Delle ciocche di capelli castani screziavano quella visione e il viso dai lineamenti perfetti che circondava il volto era segnato da alcune cicatrici e la bocca contornata da un paio di baffetti niente male. La ragazza, come al suo solito, si era imbambolata a scoprire i dettagli di quel misterioso individuo, scordandosi completamente del fatto che, chiunque fosse, lo stava schiacciando con il suo dolce peso. Fortunatamente l’uomo, al contrario di lei, era ancora cosciente e decise che forse era il caso di porre fine a quell’imbarazzante e alquanto strana situazione…
    -Ehm… capisco che forse non ti poni il problema, ma io sono alquanto scomodo qui sotto-
    Solo allora la ragazza si rese conto che era rimasta per un tempo incalcolabile a fissare l’uomo che si trovava “sotto” di lei e, imbarazzata e dispiaciuta per l’accaduto, si rialzò immediatamente, aiutando anche l’altro a compiere la medesima operazione. Una volta l’uno di fronte all’altra, Tonks era imbarazzata a guardarlo in faccia e così cominciò col mugugnare una serie di interminabili parole di scuse…
    -ScusaScusaScusaScusaScusaScusaScusaScusaScusaScusa!!! Io… Non ti avevo visto, non era mia intenzione venirti addosso, è che sono inciampata nella zampa di troll… no, aspetta, nella seconda zampa di troll portaombrelli e non ti ho visto arrivare, ma anche se ti avessi visto non avrei di certo potuto evitarlo e mi dispiace. Davvero, io… se ti ho fato male… mi scuso ancora, non volevo, davvero…-
    Era un fiume di parole, ma l’uomo oggetto di tante scuse si disse che non era il caso e decise che era il caso di finire quell’inutile e imbarazzante conversazione…
    -Ehi, ehi… calmati. Stai tranquilla, non hai mica ucciso nessuno, quasi…-
    Ninfadora lo guardò negli occhi…
    -E’ evidente che non lo hai fatto apposta, quindi rilassati, cerca di comporre una frase che abbia un senso logico e ricomincia da capo, ok?- disse sorridendole…
    La giovane pensò che era stato davvero gentile da parte sua non farla sentire a disagio per quello che era appena successo e, sorridendo, si rivolse a lui con lo stesso tono cordiale…
    -Scusami, sono inciampata…-
    -Questo mi era sembrato evidente- aggiunse l’altro divertito- tu, piuttosto… ti sei fatta male?-
    -I-io?-
    -E chi altri sennò?-
    L’uomo sorrise nuovamente, divertito: quella ragazza era davvero buffa.
    -Oh, già… certo… io sto bene. Non credo che ci sia niente di rotto… grazie-
    -Figurati, ma permettimi di presentarmi…-
    L’uomo le porse la mano e Tonks, un po’ in difficoltà da tutte quelle cerimonie, gliela strinse…
    -Io sono Remus John Lupin, membro dell’Ordine della Fenice, nonché professore di Difesa contro le arti oscure e grande amico del padrone di casa, visto che ci abito qui…-
    -Ci abiti?-
    -Sì, Sirius me lo ha chiesto sapendo che era in una situazione un po’… ehm… diciamo scomoda. E così….-
    -Ma certo, Remus, mio cugino mi ha parlato di te… oh, posso darti del tu, vero?-
    -Certamente… tuo cugino eh? Cosicchè tu saresti Ninfadora…-
    Ma fu interrotto…
    -Tonks!-
    -Come?- chiese confuso Remus
    -Tonks- ripetè l’auror- solo Tonks, non Ninfadora, detesto il mio nome…-
    -Oh…- Remus parve sorpreso - come vuoi tu… anche se è strano…-
    -Che cosa?-
    -Il fatto che non ti piaccia il tuo nome, non l’avrei mai detto…-
    -Eppure è così…-
    -Peccato…-
    -Perché?-
    -Perché a me sembra un nome davvero bellissimo!-
    -Ah…- Ninfadora si sentì di colpo avvampare e dovette controllarsi per non far diventare rossi anche i suoi capelli oltre che le guance. Doveva ammettere che non ne aveva ricevuti spesso di complimenti, e ancora di meno erano state le volte che qualcuno si era rivolto a lei con un tono di voce tanto gentile e dolce. Per questo tutto quello che seppe rispondere fu un flebile “grazie” con tanto di sorriso, d’altronde come si poteva non sorridere ad un uomo così gentile e cordiale?
    -Bene cara- disse la signora Weasley che era rimasta ad osservare la scena- anche se in maniera un po’ strana hai conosciuto il nostro Professor Lupin..-
    -Già…-
    I suoi pensieri furono scossi da una voce familiare…
    -Ninfadora! Avrei dovuto saperlo che l’unica persona capace di combinare tanto casino da sola non potevi essere che tu, cuginetta!!-
    La ragazza s’imbronciò a sentir pronunciare il suo nome ma, una volta voltata per scoprire l’artefice di un tale sacrilegio, non potè fare a meno di mutare l’espressione del volto in un bellissimo sorriso.
    -Sirius!- fece questa correndo incontro al cugino, felice di poter essere di nuovo lì con lui dopo tanto tempo, e saltandogli al collo e cominciando a strapazzarlo di coccole e abbracci vari. Abbracci che il cugino ricambiò felicemente.
    -Mi sei mancato tantissimo, Sirius! - esclamò entusiasta la giovane auror
    -Davvero? Tu per niente!-
    La ragazza si staccò dal cugino, stupita e, sinceramente, ci rimase anche molto male tanto che abbsò lo sguardo e finì la frase con un “ah… simpatico…”
    Sirius, estasiato dalla sua “fantastica battuta” e sopraffatto dal suo “eccellente umorismo” non si accorse che la cugina ci era rimasta davvero molto male, mentre a Remus non fu difficile intuirlo…
    -Cerca di capirlo… Tonks…- si intromise Lupin -sei arrivata proprio al momento sbagliato, tuo cugino se ne stava così bene in pace, solo soletto… in compagnia della McGranitt…-
    Un risolino scappò a Molly e contagiò anche Ninfadora che non riuscì a trattenersi e scoppiò in una sonora risata…
    -Adesso ho capito perché avevi così tanto “da fare”-
    -M-ma cos… Tonks non crederai davvero che…-
    -Potevi dirmelo prima che la camera degli ospiti era occupata, Sirius, dalla tua cara Minerva naturalmente… ah, ah, ah!!!-
    -Ridi, ridi, questa me la paghi, anche tu Remus, da te non me lo sarei mai aspettato, pugnalare alle spalle un amico in questo modo…-
    Sirius se ne andò, battuto dalle sue stesse armi, sapendo che questa volta se le era andato a cercare.
    -Bene, sarà meglio andare di là adesso, la riunione sta per iniziare..- fece il mago strizzando l’occhiolino..
    Tonks rispose a quel gesto semplicemente sorridendo, dopotutto quel mago era strano tanto quanto lei: era quel suo modo di fare che la confondeva, tanto preciso, educato, cordiale… quanto pronto ad aiutare gli altri e con una nota di ironico umorismo che non gli si addiceva, una così distinta persona…
    E poi c’era quel velo di amarezza, dolore, tristezza e malinconia che la ragazza aveva subito notato nei suoi occhi… eh, si! Remus John Lupin era un uomo davvero interessante sotto ogni punto di vista…
    La serata proseguì senza particolari intoppi, dopo presentazioni varie e una bella chiacchierata Tonks era riuscita a trascorrere la serata in allegria senza creare troppi danni. Se ne andò salutando ma tornava al quartier generale quasi tutte le sere, la cosa era veramente estenuante. Accortosi della stanchezza e dello sforzo di sua cugina per andare avanti e indietro tutti i giorni, specialmente dopo che si era addormentata nel bel mezza di una riunione, cadendo dalla sedia e creando una confusione enorme, Sirius decise di farla restare per un po’, sistemandola in una camera rimasta vuota…
     
    .
  4. Aries12
     
    .

    User deleted


    Wow, bellissima la battaglia con i cuscini, da ridere l'incontro con Remus. Vedrai che la leggeranno in tanti, anche se a volte per pigrizia non commentano. Per la mia fic è stato lo stesso XD!! comunque ti conviene aggiornare più lentamente per aumentare la suspense.

    Bravissima
     
    .
  5. angiechan
     
    .

    User deleted


    ho visto.... quando ho letto la tua fic tutta d'un colpo ho notato ke i primi cappy erano senza commenti... lo capisco xkè anke io sn stra pigra!!!! XD cmq grazie 1000 x i complimenti!!! aspetto anke io cn ansia il seguito della tua fic... ^^
     
    .
  6. byancucciola
     
    .

    User deleted


    brava brava bravaaa!!! l'avevo già letta qst fanfic, non sapevo fosse tua, complimentissimi!!!e cmq è vero, bisogna aumentare la suspense (certo,forse io l'ho aumentata un pò trp, dal momento k nn posto da un mese....ma ho avuto da fare, sorry!)
    cmq bravissima, non vedo l'ora d leggere il tuo aggiornamento!
    baci
     
    .
  7. Aries12
     
    .

    User deleted


    Angie sei Bravissima image
     
    .
  8. angiechan
     
    .

    User deleted


    ma graaaaaaaazie!!!! ^^
    sn davero contenta ke la mia fic vi piaccia così tanto... ^^

    CITAZIONE
    l'avevo già letta qst fanfic, non sapevo fosse tua, complimentissimi!!!

    grazie... l'avevi letta su EFP fanfic, giusto? ^^

    CITAZIONE
    Angie sei Bravissima

    graziegraziegraziegraziegrazie!!! :woot: :woot:

    lo so ke divrei aspettare ancora 1 pò x la suspance, ma.... nn resisto!!!! :P
    quindi posto il prox cappy!!! aspetterò un pò di più per il 4° così vi faccio stare sulle spine... :shifty:

    ecco a voi il 3° cappy.... buona lettura e commentate!!! :lol:

    CAPITOLO 3: DOLCI RICORDI (parte seconda)
    Il primo giorno di convivenza risultò tutt’altro che tranquillo: Tonks non era riuscita a dormire visto che aveva passato l’intera nottata in missione per l’ordine; tornata a “casa” la trovò semivuota e particolarmente silenziosa. Intuì che Sirius doveva ancora dormire, ma allora chi era la figura che se ne andava a zonzo per la cucina? Tonks identificò Remus tutto indaffarato a darsi da fare in cucina, così si avvicinò, incuriosita, noncurante del fatto che, dato che non aveva ancora chiuso occhio, le probabilità che combinasse qualche guaio erano assai elevate…
    -Guarda guarda…- esordì- allora è vero che non tutti gli uomini sono poltroni, pigri, oziosi e incapaci di fare qualsiasi cosa tranne farsi servire…-
    -Devo dedurre che o hai una scarsa considerazione del genere maschile…- commentò l’altro- … o hai passato la notte in bianco, dico bene? Comunque buongiorno…-
    Tonks sorrise, quell’uomo la metteva sempre di buon umore, anche dopo una notte passata a spiare patetiche e orribili persone che non facevano altro che lamentarsi di quanto il mondo magico fosse invaso dai mezzosangue e dalla feccia più schifosa e di come i purosangue dovessero prendere in mano la situazione. Non sapeva come, ma la faceva sorridere…
    -Buongiorno anche a te… - disse tra uno sbadiglio e l’altro- come mai sveglio così di prima mattina?
    -Prima mattina? Saranno le undici!-
    -Le undici?- Tonks aveva perso completamente la cognizione del tempo, la stanchezza, a quanto sembrava, cominciava a farsi sentire piuttosto violentemente. Si lasciò cadere su una sedia e si mise ad osservare Remus con aria piuttosto assonnata…
    -Caffè?- chiese gentilmente lui
    -No, ti ringrazio, se ingerisco ancora caffeina mi sa che non riuscirò a chiudere occhio per il prossimo secolo…-
    -Dalla tua espressione non si direbbe…-
    -Umpf… grazie…-
    -Piuttosto…- fece Lupin sedendosi accanto a lei -come è andata la missione?-
    -Fiasco totale…- disse l’altra assonnata
    -Come?-
    -Beh, sì… insomma, sono stata tutta la notte a spiare dei sudici Mangiamorte che si preoccupavano solo di ripulire il mondo dalla “feccia” di mezzosangue e maghi traditori del loro stesso sangue e un sacco di altre baggianate. Mi domando come fanno a pensare certe sciocchezze… purosangue.. Mezzosangue… ma chi si credono di essere?-
    Lupin si fece cupo, Tonks aveva ragione, sapeva che quello che pensavano i Mangiamorte era solo un mucchio di fesserie… ma allora perché a sentire la parole “feccia” gli veniva in mente la sua condizione? Perché la consapevolezza di essere un… licantropo, lo faceva sentire così inferiore e indegno anche solo di parlare ad una ragazza come Tonks? Lei era carina, spiritosa, allegra, intelligente… di sicuro un auror eccezionale! Come poteva averlo solo sfiorato il pensiero che lei si affezionasse, che avesse come amico uno come… lui? No, lei non avrebbe mai saputo! Tonks si accorse, anche se con un po’ di ritardo, dell’espressione triste di Lupin e cercò di capirne il motivo…
    -Ehm… tutto bene?-
    Lupin si distolse dai suoi pensieri e tornò a guardare Tonks…
    -Sì, certo, scusami, io… ero assorto nei miei pensieri…-
    -Ho… ho detto qualcosa che non va?- chiese ancora preoccupata, sapendo che il mago di fronte a lei era troppo sincero e non era per niente bravo a mentire…
    -Ma No.. Ti assicuro… - fece ancora lui, mutando l’espressione del suo viso in un sorriso sforzato- anzi, sarà meglio che torni alla mia occupazione, se vuoi scusarmi…-
    Remus si alzò dalla sedia e prese a maneggiare indaffarato attrezzi culinari che Tonks non ricordava di avere mai visto, ma la ragazza, passandoci sopra, decise che era meglio attaccare discorso cambiando argomento e, incuriosita, si mise a fissare il mago.
    -Che stai facendo?-
    -A te che sembra?-
    -Beh… se te lo chiedo vuol dire che non lo so…-
    Remus sospirò rassegnato, a volte quella ragazza era davvero testarda e, quando si impuntava era meglio accontentarla…
    -A volte sei impossibile, lo sai?- disse scherzosamente, voltandosi e guardandola con un sorriso.
    Tonks sorrise a sua volta, mettere di buon umore Remus e farlo sorridere qualche volta in più per lei era una conquista visto che aveva visto sorridere il mago di fronte a lei sempre meno spesso.
    -Comunque…- continuò lui -stavo cercando di cucinare qualcosa visto che l’ora di pranzo si avvicina e tuo cugino, oltre ad essere un pessimo cuoco, non credo abbia intenzione di alzarsi dal letto finchè non si troverà con la pappa pronta nella ciotola…-
    -Poltrone… e io che non ho nemmeno chiuso occhio!-
    Remus sorrise al pensiero di Tonks imbronciata con Sirius: tra i due era proprio una bella gara e poi… lei era così carina e tremendamente tenera quando si imbronciava…
    Ma Remus scacciò subito quel pensiero dalla sua mente, consapevole che non avrebbe portato a nulla. Fu Tono a riattaccare discorso, vedendo che Remus non dava segno di voler rispondere…
    -Ti do una mano?- chiese lei ingenuamente
    -Come? Ma non eri stanca?-
    -Non penso di riuscire a dormire… tra poco Sirius scenderà e non credo che avrà intenzione di lasciarmi dormire in pace, quindi nell’attesa…-
    Remus la guardò per un istante, poi si disse che, in fondo, se lei gli dava una mano non c’era niente di male…
    -D’accordo… basta che non combini pasticci…- le disse strizzandole un occhio…
    -Chi? Io?- commentò lei -diffidente! Allora, che devo fare?-
    -Tagliare quelle verdure…-
    -Ma non possiamo usare la magia?-
    -Sto già usando la magia per pulire le stoviglie, asciugarle, apparecchiare la tavola e tenere d’occhio i fornelli, non credi che sia abbastanza?-
    -In effetti…- concluse lei, rassegnata - bene, allora farò in modo di affettare le migliori verdure che abbiate mai visto!-
    -Sta attenta, piuttosto…-
    -Tranquillo!- fece Tonks, sicura di sé, ma non passarono cinque minuti che gli occhi erano sempre più stanchi, le palpebre pesanti e ormai era difficile mettere insieme i pensieri che le si agitavano in testa, così distrattamente, lasciò che la mano continuasse a tagliare da sola, anche se da tagliare c’era ben poco, se non le sue dita che sarebbero andate incontro ad una sorte molto dolorosa di lì a poco…
    “Certo che Remus è strano… a volte è così misterioso… sembra quasi che voglia nascondere qualcosa… un segreto, un peso che si porta dietro e che lo fa…”
    -Ehi, attenta…-
    -AHIO!!!-
    La giovane auror era talmente immersa nei suoi pensieri e riflessioni su Remus che, intontita com’era a causa del sonno, non era riuscita a compiere due azioni contemporaneamente e si era tagliata con la lama del coltello. Il taglio era minimo, ma doveva essere molto profondo dato che il sangue sgorgava dalla piccola ferita come se qualcosa lo tirasse fuori di proposito. Tonks si fissava il dito, sconsolata: come aveva fatto a essere così stupida da non accorgersi totalmente di quello che stava facendo? A volte pensava che avesse ragione Sirius, si comportava come una bambina e, di sicuro, Remus, che le aveva raccomandato di stare attenta, si sarebbe arrabbiato, convinto che di lei non ci si poteva fidare neanche a lasciarle un coltello in mano per cinque minuti. Si sentiva sprofondare dalla vergogna, si sentiva così in imbarazzo per aver fatto una cosa così stupida e sentiva che il rimprovero di Remus era vicino. Lui le si avvicinò lentamente, senza dire nulla, fissandola per qualche secondo nel suo imbarazzo, senza che lei lo guardasse negli occhi. Ma, al contrario delle aspettative di Tonks, Lupin non si rivolse a lei con un tono severo e di rimprovero, al contrario, le parlò dolcemente con una nota di sincera preoccupazione e affetto che fece sussultare l’auror…
    -Ti sei fatta male?-
    Tonks lo guardò negli occhi, stupita, sconcertata da tanta dolcezza e preoccupazione nei suoi confronti anche perché, dopo l’ennesimo pasticcio, non si aspettava che lui non si adirasse nemmeno un po’ con lei, che non fosse minimamente arrabbiato per ciò che era appena successo.
    -No… io…- disse Tonks incerta
    -Fa vedere…- le disse lui con tono rassicurante
    Delicatamente le prese la mano e la strinse tra le sue,così ruvide, così calde e dal tocco così tenue e insicuro che fece arrossire le rosate guance dell‘auror; Remus prese il dito tagliato e lo esaminò con cura ma, mentre era ancora intento nella sua occupazione Tonks, che era rimasta a fissarlo incredula con sguardo stupito, lo interruppe…
    -Sei… sei arrabbiato?-
    -Dovrei esserlo?-
    -E’ che… combino sempre un sacco di pasticci… ti metto in situazioni imbarazzanti… e mi dispiace…-
    Lupin sorrise, guardandola negli occhi…
    -Non posso certo negarlo…- disse guardandola negli occhi per poi tornare ad osservare la minuscola ferita che continuava a sanguinare -ma non credo che qualche verdura in meno a pranzo sia questo grande guaio…-
    -Davvero?- chiese lei un po’ incredula
    -Come sei buffa… certo che è vero!- disse lui sogghignando - e poi questo tuo combinare continuamente pasticci…-
    -Uff… non girare il dito nella piaga…-
    -Fammi finire…- continuò- volevo dire che questo tuo essere così maldestra ti rende diversa, unica. Insomma, se non combinassi una miriade di pasticci al giorno non saresti più Tonks!-
    Nionfadora sorrise contenta, era felice di sapere che Remus non se l’era presa e, soprattutto, che questa sua “imbranataggine” non era vista come un difetto ma come una qualità unica e inimitabile che lei e solo lei possedeva.
    -Stai cercando di farmi un complimento?- chiese Tonks con aria innocente pur sapendo che la sua domanda non lo era. Remus, infatti, diventò di un leggero color rosso sulle guance perché, anche se non aveva bene presente come lei l’avesse capito, era proprio quello che stava cercando di fare.
    -Beh…- disse imbarazzato- mi sembrava ovvio, no?-
    -Già… ahi!- esclamò
    -Scusa… ti ho fatto male?-
    -No… non fa niente…-
    -Perdonami ma ho mani poco delicate…-
    “A me non sembra” pensò lei, arrossendo leggermente alla sola idea di quello che, segretamente stava pensando. Le mani del mago avevano un tocco dolce, delicato, così rilassante che Tonks, per un momento, socchiuse gli occhi, lasciandosi trasportare da quella piacevole sensazione, finchè una voce non la riportò alla realtà…
    -Non è grave…- disse lui e con un colpo di bacchetta la ferita si rimarginò in poco tempo, lasciando solo un minuscolo segnetto.
    Tonks si guardò il dito sollevata…
    -Grazie…-
    -Figurati… piuttosto, alla luce di quello che è successo non è il caso di sedersi a riposare un po’?-
    -In effetti… sarà meglio…- disse lei sconsolata; aveva combinato già abbastanza guai per essere lì solo da poche ore. Si lasciò andare sul divano e si mise comoda, cercando di prendere sonno mentre Remus tentava di preparare il pranzo, in silenzio. In effetti era un tipo taciturno, su questo non si discuteva: le poche volte che Tonks gli aveva rivolto la parola era stato per scusarsi di essergli caduta addosso o di aver combinato qualche pasticcio e lui, prontamente, l’aveva rassicurata sul fatto che non faceva niente, che erano cose che capitavano. Ora che ci pensava meglio, Tonks si accorse che una vera e propria conversazione con Remus che durasse di più del tempo di una caduta e che aveva come argomento qualcosa che non fossero le sue brutte figure, non l’aveva mai avuta. Non le aveva mai parlato della sua vita, della sua famiglia, del suo lavoro, insomma, dei soliti normali argomenti di una chiacchierata che con Sirius degenerava puntualmente con un racconto dei suoi scherzi e avventure da adolescente ad Hogwarts. Si disse che il motivo della sua poca loquacità nei suoi confronti fosse lo stesso che a volte lo portava ad essere triste e malinconico, anche se tentava di nasconderlo e che, qualunque fosse questo “segreto” lei l’avrebbe scoperto, perché Remus era suo amico, perché era il migliore amico di Sirius, perché era membro dell’ordine e perché lei era maledettamente curiosa e, ora che ci pensava, anche tanto stanca… troppo stanca per continuare a pensare.
    Circa una mezz’oretta dopo Remus, che si era insospettito a non sentire fiatare Ninfadora per un così lungo asso di tempo, lasciò i fornelli e il pranzo che ormai era quasi pronto per controllare che fosse tutto apposto.
    -Tonks?- chiese lui avvicinandosi al divano ma non ebbe risposta.
    Dovette avvicinarsi ancora pochi metri per potersi accorgere che l’energica e vitale Tonks era crollata dal sonno e dormiva profondamente. Remus la guardò con un misto di stupore e dolcezza, non aveva mai visto nessuno addormentarsi in quel modo: la testa era appoggiata alla spalla, una mano si teneva la spalla mentre l’altra sembrava lanciata chissà dove; in quanto alla gambe, una era poggiata per terra mentre l’altra rannicchiata contro il petto. Il licantropo si fece scappare un sorriso e si disse che non poteva lasciarla dormire in quella posizione; così, dolcemente, le spostò delicatamente le gambe e la mise sdraiata sul divano per poi coprirla con cura, spostandole i capelli che fastidiosamente le assillavano il viso. Eccola lì: Ninfadora Tonks, l’intrepida auror, dormire come un angioletto, serena, tranquilla; di colpo sorrise… probabilmente stava facendo un bel sogno. Remus la trovò incredibilmente e stranamente dolce, così bella nella sua innocenza e nella sua semplicità. Stava ancora fissandola quando Sirius apparve sulla porta…
    -Bene bene bene…- disse con aria ironica punzecchiando l’amico - a quanto pare sei più malandrino di quanto dai a vedere, eh Lunastorta?- alludendo al fatto che Remus se ne stava chinato a fissare Ninfadora che dormiva placidamente, inconsapevole di avere gli occhi del mago puntati addosso. Il malandrino dai modi gentili, quando si accorse della presenza dell’amico, si alzò di scatto, rosso in volto e lo guardò con aria indifferente, come se questo servisse a convincere Sirius del fatto che non era successo niente…
    -Sirius… credevo dormissi…-
    -Speravi, eh?-
    -Smettila di fare l’idiota, ma perché devi sempre pensare male?-
    -Dico solo quello che ho visto..-
    -Te lo dico io quello che hai visto…-
    E così Remus spiegò a Sirius i ritorno di Tonks, il taglio, la sua stanchezza… e la posizione in cui l’aveva trovata a dormire, sottolineando il fatto che gli sembrava impossibile che qualcuno riuscisse a dormire in una posa del genere. Ma Sirius non gli prestava molta attenzione, se non ai dettagli più importanti e un tantino più “interessanti” che interpretava in modo equivoco, come sempre.
    Intanto, Tonks, dormiva profondamente e si svegliò solo dopo lunghe ore di sonno, verso le due del mattino, ritrovandosi in un ambiente che non aveva niente a che fare con il salone. Strizzò gli occhi, lentamente, per scoprire infine di trovarsi nella sua stanza, con la testa sprofondata nel morbido guanciale; doveva essere proprio stanca se aveva dormito così profondamente da non svegliarsi nemmeno quando qualcuno l’aveva portata dal salotto alla camera senza che lei si accorgesse di niente. Fece per rigirarsi e tornare a dormire, quando sentì uno strano frusciare sotto il palmo della mano: la luce pallida della luna illuminava un biglietto scritto con una calligrafia morbida e sinuosa, ordinata e perfetta che recitava:

    Ciao Tonks, probabilmente ti sarai appena svegliata,
    Scusami se mi sono preso il permesso di portarti in camera
    ma ho visto che dormivi talmente bene che non ho voluto svegliarti.
    Cerca di riposare, buona notte.
    Remus

    Tonks era talmente stupita da quello che aveva appena letto che non potè fare altro che lasciarsi andare tra le lenzuola e chiudere gli occhi, dolcemente, stringendo il biglietto a sé e addormentandosi con un sorriso sulle labbra…
    -Buonanotte anche a te, Remus…-
    FINE FLASHBACK

    -Non ci posso credere!- fece una vocina che cercava di trattenersi, senza risultati, dallo scoppiare ad urlare -ti ha davvero portato in braccio fino alla camera da letto solo per non svegliarti?!-
    -Non ho detto che mi ha portata in braccio, Ginny- fece Tonks irritata - voi saltate sempre a conclusioni affrettate…-
    -E allora spiegacelo tu cos’è successo…- concluse Hermione
    -Quello che ho detto, niente di più, niente di meno! Quindi scusate, ma io adesso tornerei a dormir…-
    Hermione la prese per il polso, fermandola…
    -Che c’è, ancora?- sospirò Tonks rassegnata
    -Non fare finta di non capire…-
    -Capire cosa?-
    -Andiamo, è talmente evidente…-
    Ma Tonks continuava a non capire, aveva detto quello che volevano sapere, che altro c’era ancora da dire?
    -Hermione ha ragione- si intromise Ginny -un rapporto di amicizia solido come il vostro non può essere nato solo grazie ad un incontro per caso e qualche parola gentile, anche perché Remus è gentile con tutti…-
    -Esatto- continuò l’altra -e poi ci hai detto tu stessa che in quelle occasioni non vi siete poi parlati più di tanto! Sarà successo qualcosa che vi ha fatto avvicinare in questo modo…-
    -Beh ecco… io…- lo sguardo di Tonks di colpo si incupì
    -Cosa c’è?-
    -Veramente è successo qualcosa… ma…-
    -Ma…?-
    -Non so se sia il caso di raccontarvelo, non fraintendetemi, io mi fido di voi però, quello che è successo… è stato terribile, molto doloroso e soprattutto personale… riguarda molto Remus e… non credo di essere pronta a raccontare momenti così delicati. Mi sembrerebbe di tradire la sua fiducia… lo capite, vero?-
    Le ragazze, vista la sua preoccupazione e intuito che c’era sotto qualcosa di veramente grosso che riguardava Remus, non vollero forzare oltre l’amica, capendo le sue nobili intenzioni e la sofferenza che quel ricordo avrebbe potuto provocarle.
    -Stai tranquilla…- disse Hermione stringendole la mano -possiamo capire che ci sono cose che non possono essere dette a nessuno, nemmeno ai propri amici, ed è giusto così! L’importante è che quei ricordi rimangano sempre vivi nella nostra mente…-
    Tonks sorrise, era stata una stupida a preoccuparsi tanto, era sicura che le ragazze l’avrebbero capita…
    -Grazie… vi dico solo che stato un brutto episodio da ricordare per Remus e, in quell’occasione, ho voluto stargli vicino, tutto qui!-
    Entrambe le ragazze sorrisero, capendo che, se la loro amica se la sarebbe sentita, si sarebbe confidata con loro in futuro. Ora non era proprio il momento di infliggere altro dolore a Tonks che, anche se probabilmente non se ne era accorta, ogni volta che nel suo racconto aveva parlato di Sirius le erano venute le lacrime agli occhi. La voce di Molly eccheggiò in tutta la casa informando tutti, compresi quelli che erano ancora nel mondo dei sogni, che la colazione era pronta. Le ragazze si cambiarono in fretta e scesero con gli altri. Tonks salutò tutti con un sorriso, scusandosi per la sera prima, trovando parole di conforto da parte di tutti e lo sguardo comprensivo di Remus, contento per la gioia ritrovata in casa Black.






     
    .
  9. Aries12
     
    .

    User deleted


    Davvero molto bello il flashback, Remus è premuroso ed adorabile . Bellissima fic, grazie angie image
     
    .
  10. Amilcare Barca
     
    .

    User deleted


    Complimenti, molto bella. image
     
    .
  11. angiechan
     
    .

    User deleted


    grazie... ^^ dal prox cappy in poi le cose saranno 1 pò più dolci e tristi... psero ke vi piaceranno!! ^^
     
    .
  12. Aries12
     
    .

    User deleted


    L'agro dolce è molto romantico :wub:
     
    .
  13. byancucciola
     
    .

    User deleted


    bella bella bella bella
    sisi l'avevo letta su quel sito cmq!
    ce ne sn un sacco,e sopratt in italiano!!
     
    .
  14. angiechan
     
    .

    User deleted


    hola!! grazie 1000 a tt x i commenti!! ^^ sn contenta ke la storia vi piaccia... ^^
    cn questo cappy si va a vedere 1 pò più da vicino la faccenda RemusxNinfadora... :wub: eh, eh, eh... questo sarà solo un accenno di quello che è il loro legame... badate bene... 1 piccolissimo accenno.... :shifty:
    beh... ke dire... buona lettura e commentate!!! :woot:


    CAPITOLO 4: LA FELICITA’ IN UNA FOTOGRAFIA
    Verso il pomeriggio, tutti quanti lasciarono il quartier generale e rimasero solo Ninfadora e Remus che, dopo aver chiesto il permesso ad Harry, decisero di restare a casa Black ancora per un po’. Naturalmente il giovane maghetto era stato ben felice di accontentarli, dato che la casa a lui sarebbe servita a ben poco e che grazie a loro due c’era qualcuno che se ne occupava.
    I due passarono la mattinata indifferenti, l’uno all’altra, in salotto; così mentre Remus leggeva la gazzetta tenendosi informato, Tonks guardava distratta fuori dalla finestra, capendo solo ora quanto la presenza delle ragazze e di tutti gli altri membri dell’ordine che di solito bazzicavano la casa la aiutasse a sentirsi meno sola, a non farsi trasportare dai ricordi che, puntualmente, si riversavano tutti su Sirius, a distrarsi, a non continuare ad assillare la sua mente con tristi e malinconici ricordi. L’aiuto e il conforto di Remus la sera prima l’aveva aiutata molto, ma da qui a dimenticare completamente il dolore e la malinconia che l’accompagnavano ce ne voleva e Tonks non riusciva a scacciare quella brutta sensazione dai suoi pensieri. Tentando di distrarsi prese ad osservare il suo compagno in quella stanza che dalla Gazzetta era passato a leggere un libro più impegnativo; forse avrebbe dovuto leggere anche lei, per distrarsi, ma dopo un po’ arrivò alla conclusione che fissare qualcuno, in particolare Remus, era molto più interessante che sfogliare qualsiasi altro libro. Peccato che Remus non era abituato a sentirsi gli occhi di qualcuno puntati addosso e, poco dopo, alzò lo sguardo verso Tonks, cogliendola in flagrante…
    -Che stai facendo?-
    -Ti osservo…-
    -E per quale oscuro motivo?-
    -Perché sei interessante!- concluse lei scherzosamente, ignorando gli effetti che queste parole avessero sul mago
    -I-interessante?- chiese lui sconcertato -che c’è di interessante nel fissare un uomo che sfoglia il giornale?-
    -Niente! È proprio questo il bello!-
    Remus sorrise, ma guardando fuori, si rese conto che era inutile rimandare l’inevitabile e così si alzò, chiudendo il libro, sotto gli sguardi incuriositi di Tonks che stava appunto per chiedergli il motivo della sua repentina decisione quando notò un ritaglio di cartoncino scivolare via dalle pagine del libro che poco prima il mago stava leggendo con tanta attenzione. Tonks si avvicinò lentamente per raccogliere ciò che era appena caduto dato che Remus sembrava non essersene accorto…
    -Remus… ti è caduto questo… credo…-
    Remus si voltò giusto in tempo per vedere la sua giovane amica che raccoglieva l’oggetto in questione e, voltandolo, le si dipinse sul volto un sorriso malinconico, come a voler indicare quanto rimpiangeva ciò che aveva appena visto, come se il suo cuore volesse fermarsi a quel piccolo frammento di vita che la fotografia, perché di questo si trattava, aveva catturato e che ora mostrava agli occhi ormai lucidi dell’auror. Capendo di cosa si trattasse, Remus, si avvicinò lentamente a Tonks, chinandosi su di lei e osservando la foto con tanta nostalgia quanto quella che provava l’auror…
    -Siete… siete tu e Sirius, vero?-
    -Proprio così…- continuò lui -credevo di averla persa, questa foto e, in verità, forse sarebbe stato meglio così.- disse amaramente -troppi ricordi mi vengono in mente osservando quest’immagine…-
    -Io… mi dispiace…-
    -Oh, no… non devi dispiacerti. Sono stato proprio uno sciocco a pensare di potermi liberare dei miei ricordi semplicemente liberandomi di una foto.-
    -Ma perché te ne vuoi liberare? I ricordi sono la cosa più bella che esista! Ci aiutano a rivivere momenti passati, a rincontrare amici perduti, a rivivere emozioni che ormai sembravano perse per sempre… e anche se questo a volte fa male… è giusto così!-
    Remus sorrise a quell’affermazione, così semplice, così innocente, quasi ingenua, eppure così giusta…
    -Hai ragione, ci sono dei momenti che vale la pena ricordare, anche se portano alla luce tristi emozioni. E ti assicuro che questa foto con Sirius rappresenta uno di questi momenti indimenticabili, ai quali non penso che potrei mai rinunciare…-
    -Sul serio?- esclamò felice Tonks,contenta di aver fatto cambiare idea al suo triste amico, convincendolo a non buttare via tutte le cose belle della vita solo per non soffrire.
    -Già… non dimenticherò mai quel giorno! Era il mio compleanno e Sirius venne a casa mia circa alle cinque del mattino con la pretesa di farmi alzare immediatamente… illuso!-
    Ninfadora sorrise all’idea di Remus che scalciava e si lamentava con Sirius imprecando in maniera colorita contro l’amico che lo costringeva ad alzarsi dal letto prendendolo per le gambe…
    -Non ridere… ero infuriato con Sirius! Non solo non si era nemmeno sprecato a farmi gli auguri, ma pretendeva anche che lo seguissi senza fare troppe domande, quello stupido!-
    -Scommetto che alla fine sei stato tu a cedere!-
    -E che altro avrei dovuto fare con un cane pulcioso che mi mordeva continuamente la gamba costringendomi a seguirlo? Comunque, dopo un’ora di cammino arrivammo ad una passaporta e, una volta attivata ci ritrovammo… qui!-disse Remus indicando la foto che raffigurava lui e Sirius, uno di fianco all’altro che si tenevano le mani sulle spalle e che sorridevano felici, naturalmente quello che faceva più lo stupido era Sirius che non faceva altro che fare boccacce a smorfie verso quelli che osservavano la foto…
    -Fantastico! Ma, di preciso, dove eravate?-
    -Non l’hai riconosciuto?-
    -No… sennò mica te lo chiedevo…-
    -Beh… Anche io ci rimasi di sasso, credimi, quando Sirius mi disse: “Eccoci alla finale della coppa del mondo di Quiddich, Remus e tanti auguri!”-
    -Ti ha portato alla finale della coppa dl mondo di Quiddich?! Sirius?!-
    -Proprio così! Stentavo a crederci, desideravo andare a vedere quella partita da tempo ma non aveva abbastanza soldi per i biglietti e così James e Sirius organizzarono tutto comprando i biglietti e e tutto il resto senza dirmi niente… e io che pensavo che si fosse dimenticato del mio compleanno, che stupido…-
    -Vi siete divertiti?-
    -Moltissimo… e se James ci fosse stato si sarebbe divertito un sacco anche lui, ma sai com’è… Harry sarebbe nato di lì a poco e non voleva lasciare da sola Lily. In compenso si è preoccupato di farci avere i posti miglioro dato che conosceva un sacco di persone nel campo del Quiddich… è stato davvero un pensiero gentile. Credo, per un giorno, di essermi sentito veramente felice!-
    Gli occhi di Remus luccicavano stranamente, Tonks si chiese se era per la felicità ripensando a quei momenti o alla tristezza che li accompagnava. Istintivamente, per fargli sentire che era lì, accanto a lui, pronta a sostenerlo, Ninfadora gli strinse la mano, suscitando una vampata di calore da parte del mago che, stupito alzò gli occhi per guardarla, incontrando un sorriso pieno di comprensione e due occhi lucidi quanto i suoi, commossi per la gioia e la felicità con le quali il mago ricordava i momenti passati in compagnia di Sirius. Anche lui le sorrise e, in tutta risposta, le strinse a sua volta la mano, intrecciando, istintivamente le dita della ragazza con le sue, in un muto gesto d’affetto.

     
    .
  15. Aries12
     
    .

    User deleted


    Davvero molto tenero, il ricordo di Sirius è un legame forte che li avvicina un pò alla volta. Bellissimo aggiornamento angie, image
     
    .
241 replies since 24/2/2008, 16:42   4470 views
  Share  
.